Gli incendi boschivi sono eventi che ricorrono ogni anno nel mondo, distruggendo le meraviglie della natura e causando deforestazione, ma anche generando un’enorme quantità di inquinanti nell'aria. Gli incendi hanno un impatto duraturo sulla qualità dell’aria, vi proponiamo dunque alcuni approfondimenti dai nostri esperti sulla qualità dell’aria: Tobias Zimmer e Chris Ecob.
Negli ultimi giorni sono stati individuati più di 9.500 incendi boschivi, che hanno contribuito ai 70.000 incendi verificatisi in Brasile, più della metà dei quali registrati in Amazzonia. Le fiamme sono così impressionanti che il fumo è visibile dallo spazio, e i suoi effetti si fanno sentire per tutta l'America del Sud. San Paolo e molte altre città che si trovano a migliaia di chilometri dagli incendi sono avvolte nell'oscurità a causa dell'aria umida e del fumo che attraversa il continente. Oltre ad essere una catastrofe ambientale globale, gli incendi causano anche l'affollamento degli ospedali da parte di persone con sofferenze respiratorie generate dal fumo.
La più grande minaccia alla salute causata dal fumo deriva dalle particelle. Gli incendi boschivi solitamente generano particelle inferiori a 1 micron – conosciute anche come PM1– che sono sufficientemente fini per penetrare in profondità all'interno dei polmoni. Inoltre, le sostanze chimiche generate da questi incendi sono gas serra (anidride carbonica (CO2), metano (CH4), protossido di azoto (N2O)) e composti foto-chimicamente reattivi (ad es. monossido di carbonio (CO), carbonio organico volatile non metanico (NMVOC), ossidi di azoto (NOx), e ozono (O3)). Questi contaminanti possono causare una serie di problemi di salute, dal bruciore agli occhi al naso che cola fino a malattie cardiache e polmonari croniche aggravate.
Come proteggere te stesso e le tue installazioni durante il periodo degli incendi
La soluzione temporanea più comune è stato l'utilizzo delle pieghe di carbone. Se consideriamo le particelle, la loro efficienza è inferiore al 5% nei confronti del PM1 (ISO Coarse secondo il sistema di classificazione ISO 16890). Per catturare la contaminazione particellare derivante dal fumo bisognerebbe utilizzare in aggiunta un filtro per le particelle fini classificato almeno ePM1 60%. Le pieghe di carbone avrebbero anche un impatto temporale minimo contro le sostanze chimiche elencate sopra, permettendo a tracce di odori e di sostanze chimiche di penetrare all'interno degli spazi occupati.
La migliore soluzione per far fronte non solo alle particelle fini e alle sostanze chimiche generate dagli incendi, ma anche per fornire una migliore qualità dell'aria indoor è a nostro avviso la seguente configurazione di filtrazione: Hi-Flo ePM1 60% seguito da CityCarb I (ePM1 70%). Questa configurazione ti offre un'efficienza particellare ePM1 85% sul sistema totale di filtrazione secondo ISO 16890 e un'efficienza di rimozione superiore al 95% nei confronti dell'ozono e del diossido di azoto secondo ISO 10121-2.
Per qualunque domanda sulle tue misurazioni, contatta l'ufficio Camfil più vicino.