Un test rig dedicato allo standard 199 elimina le congetture

Test standard ASHRAE 199

Filtri intasati, emissioni elevate o altri problemi di sistema sono sintomi di una scarsa funzionalità dei depolveratori. Gli esperti di settore stimano che l'80% di tutti i depolveratori non operano in maniera soddisfacente. Progettare e selezionare l'attrezzatura per la depolverazione è un compito complesso. Richiede un'analisi completa della polvere o altri contaminanti aerotrasportati, delle condizioni operative dei sistemi, e molti altri fattori. Eppure, troppo spesso, decisioni relative all'attrezzatura si basano su un lavoro di congetture, con la conseguenza che i depolveratori non operano secondo le attese.
Lo standard di test 199 confronta i depolveratori sulla base delle reali condizioni operative e sui dati reali delle prestazioni relative a emissioni, perdita di carico, utilizzo  di aria compressa, ed emissioni. Lo standard si applica ai depolveratori industriali che utilizzano un sistema di pulizia a impulsi per ricondizionare il media filtrante in modo che il depolveratore possa continuare ad operare. Dotati di questi dati comparativi su operatività, costi energetici ed emissioni particellari, potete prendere decisioni a lungo termine più consapevoli per ridurre i costi di manutenzione, del materiale di consumo e di quello usa e getta.

Le fasi di test dello standard 199

Lo standard di test 199 ha lo scopo di mettere alla prova i depolveratori secondo modalità che simulino l'utilizzo nelle condizioni reali. la metodologia di test richiede l'uso di polvere di carbonato di calcio con una specifica dimensione particellare, densità della massa e contenuto di umidità, come evidenziato nello standard. La metodologia include sei fasi:

  • Fase 1: Caricamento polvere iniziale. Alimentare il depolveratore con la polvere ad un grado specificato, senza eseguire la pulizia a impulsi, finché il sistema raggiunge la pressione differenziale specificata.
  • Fase 2: Caricamento polvere iniziale con pulizia a richiesta. Iniziare la pulizia a impulsi su richiesta continuando ad aggiungere polvere alla stessa portata d'aria. I set point alti e bassi di pressione differenziale determinano l'intervallo di pulizia. La pulizia a impulsi è il più comune metodo di pulizia dei filtri utilizzato dagli utenti dell'industria farmaceutica.
  • Fase 3: Caricamento polvere con pulizia continua. Mantenere la portata d'aria e l'alimentazione polvere e continuare la pulizia a impulsi dei filtri ad intervalli costanti di 24 ore o finché il sistema raggiunga la massima pressione differenziale specificata.
  • Fase 4: Caricamento polvere finale con pulizia a richiesta. Testare il caricamento finale polvere con la pulizia a richiesta mantenendo la portata d'aria e l'alimentazione polvere.  Come per la fase 2, i set point alti e bassi di pressione differenziale innescano la pulizia del filtro, la cui frequenza varia a seconda delle prestazioni del sistema e del crescendo di pressione.
  • Fase 5: Condizioni turbate. Mantenere l'alimentazione polvere sospendendo la pulizia a impulsi per simulare il comportamento del depolveratore in una condizione disturbata.
  • Fase 6: Post-condizioni turbate. Replicare il processo di pulizia nei tempi di inattività per simulare lo scenario seguente alle condizioni turbate per far tornare il sistema alla normale operatività.

Parametri dello standard 199 per le performance dei depolveratori

Pressione differenziale

Come misurato per libbra per pollice quadrato (Psig), la pressione differenziale è l'energia richiesta per muovere un determinato volume di acqua attraverso un sistema. Una maggiore pressione differenziale significa costi operativi più elevati. Un filtro primario per depolveratori ben progettato e realizzato adeguatamente può rilasciare polvere durante il ciclo di pulizia a impulsi e ridurre la frequenza di pulizia, cosa che aiuta il sistema a mantenere una bassa perdita di carico per tutta la vita operativa del filtro.


Emissioni assolute 

Come misurato in milligrammi per metro cubo di aria o mg/m3, misura quanto materiale passa attraverso i filtri del depolveratore durante la normale operatività. Misurare le emissioni può aiutare a soddisfare alcune norme EPA.


Consumo di aria compressa

Come misurato in ft3/1000ft3, la quantità di aria compressa consumata può essere utilizzata come un indicatore per la quantità di energia richiesta per alimentare il sistema di pulizia a impulsi. Questa misurazione indica l'efficacia del sistema di auto pulitura poiché una pulizia a impulsi più efficiente consuma meno aria compressa.


Consumo energetico complessivo

Come misurato in kWh nel periodo di test, meno energia utilizzata significa minori costi energetici complessivi. L'energia è necessaria per azionare il sistema di pulizia a impulsi del filtro del depolveratore, il ventilatore che spinge l'aria attraverso il sistema e il variatore di frequenza che aiuta a mantenere costante la portata d'aria e la pressione statica. Una pulizia a impulsi più efficiente e una perdita di carico media più bassa attraverso i filtri riduce la quantità di energia richiesta dal ventilatore, prolunga la vita operativa del filtro e riduce il consumo energetico complessivo.